Cartomanzia, Tarologia, Taromanzia, Sibille, Oracoli...QUANTA CONFUSIONE!
“Lettura di Tarocchi” e poi, in video e live, usano mazzi di sibille. “Lettura tarologica” e poi ti dicono se il tuo ex tornerà da te.
Per chi non se ne intende, queste cose passeranno sicuramente inosservate, quindi vi potreste chiedere “ma perchè puntualizzi? Ci importa qualcosa se il cartomante dice “Tarocchi” e poi usa le sibille?”.
Tecnicamente Sĺ, perché esistono delle differenze tra i mazzi di carte che vengono usati a scopo divinatorio e non solo! Esistono differenze anche tra i vari metodi di lettura ed ecco quindi che urge fare una bella distinzione!
LA SCELTA DEI MAZZI E LE LORO DIFFERENZE
I Tarocchi sono un mazzo composto da 78 carte e suddiviso in due “sotto mazzi”, quello degli Arcani Maggiori (di numero 22, dal Matto al Mondo), chiamati anche Trionfi, e quello degli Arcani Minori (suddivisi in 4 semi – coppe, denari, spade e bastoni, ognuno composto da 14 carte) chiamati anche Naibi.
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Carte del mazzo di Tarocchi Rider Waite Smith |
Il mazzo dei Tarocchi nasce probabilmente in epoca rinascimentale in Italia e segue un’evoluzione (che trovate nelle storie in evidenza "Storia Tarocchi"sul mio profilo IG, Abadessa_Devina) che ci ha permesso, ad oggi, di avere a disposizione diversi mazzi ma tutti, bene o male, con le caratteristiche in comune spiegate poc’anzi.
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Carte del Tarocchino Bolognese, immagine di Wikipedia |
PICCOLA NOTA: ci tengo qui a menzionare altri due mazzi, il Tarocchino Bolognese e le Minchiate Fiorentine. Il Tarocchino ad oggi ha 62 carte, ma secondo le fonti, prima del 1600 conservava ancora la sua forma completa di 78 carte, mentre le Minchiate hanno un numero variabile di 78 o 97 carte. Questi due mazzi, ergo, non hanno sempre e solo 78 carte, ma sappiamo che il numero 78 è la loro base e la struttura è Trionfi+Naibi, rendendoli Tarocchi a tutti gli effetti.
Le Sibille sono, invece, un mazzo di carte di numero e aspetto variabile: solitamente sulle Sibille sono rappresentate delle figure accompagnate dal loro nome e, talvolta, anche da delle parole che trasmettono il significato. I mazzi di Sibille sono diversi tra loro: abbiamo mazzi, come i Lenormand, che riportano anche le carte francesi su ogni singola, abbiamo mazzi, come "I misteri della Sibilla" della Del Negro che riportano il seme francese e dei numeri, la "Vera Sibilla Italiana" che riporta il seme francese e solo un numero, le "Sibille Zingare", che riportano solo la stessa parola tradotta in più lingue…
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Assi del mazzo della Sibilla Lenormand |
Quel che distingue la Sibilla dal Tarocco è, oltre al numero di carte e la sua composizione, anche le figure: in un mazzo di Tarocchi non troveremo mai la carta della Speranza, della Vedova, del Malato, ecc…! Se troviamo queste carte in un mazzo, quel che abbiamo in mano è sicuramente un mazzo di Sibille e non di Tarocchi.
Esistono poi gli Oracoli, altra tipologia che, ultimamente, va molto in voga: gli oracoli sono tutt’altro tipo di carte e ne esistono davvero un’infinità! Il numero di carte è altamente variabile e solitamente riportano delle raffigurazioni tematiche (a seconda dello stile e del tema del mazzo stesso…l’oracolo degli Angeli avrà solo figure di angeli, quello dei celti solo immagini che ricondurranno a questo tipo di cultura e via dicendo…) con o senza alcuna parola scritta.
A differenza degli altri due mazzi, l’oracolo si distingue per il fatto che ci forza a usare l’intuizione: se Tarocchi e Sibille possono avere libretti di accompagnamento che ci descrivono i loro significati in modo dettagliato, gli oracoli spesso non ne hanno. Come detto sopra, potrebbero o non avere alcuna scritta (quindi avere solo un disegno che NOI dobbiamo interpretare), oppure possono avere solo una denominazione o una breve frase che ci dà una pista di interpretazione.
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Carte oracolari del mazzo "Seasons of the witch - Samhain oracle" |
Esistono, in fine, quelle che io chiamo “carte del folklore”, ovvero tutti quei mazzi di carte che nascono come spure carte da gioco ma a cui la tradizione popolare ha dato un ruolo divinatorio. Parliamo delle carte napoletane, siciliane, bergamasche, romane, ma anche andando fuori dai confini, carte francesi, asburgiche e di altre zone. Insomma, quelle banali carte che usiamo per giocare a briscola, a scala o a ruba-mazzo e a cui qualcuno si è dilettato nel dare un’interpretazione.
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Carte del mazzo napoletano, immagine di Wikipedia |
Come abbiamo visto fin qui, dunque, esistono diversi mazzi di carte che possono essere usate a scopo divinatorio ed è importante riconoscerle sia per cultura personale, ma anche per poterle usare in modo più ottimale possibile! Ed ecco che arriviamo anche alle differenze tra i metodi di lettura!
Soprattutto negli ultimi tempi, infatti, sempre più denominazioni sono saltate fuori: fino a qualche decennio fa si parlava sempre e solo di cartomanzia, mentre ora sono spuntati termini come tarologia, taromanzia…ma
QUAL E’ LA DIFFERENZA?
Cartomanzia, innanzitutto, può riguardare la lettura di qualsiasi mazzo di carte: possiamo svolgerla coi Tarocchi, con gli Oracoli, con le Sibille…ed è la lettura delle carte a scopo PREVISIONALE. La cartomanzia rientra, per definizione, nelle Arti MANTICHE, volte a prevedere un possibile futuro.
La Tarologia è, come dice il suo nome (taro+logia), la scienza occulta ed esoterica che studia le carte dei Tarocchi (no sibille, no oracoli, no siciliane: TAROCCHI). Il tarologo è colui che non usa le carte dei Tarocchi solo per prevedere se Gino tornerà da Eleonora, bensì è anche colui che si occupa di osservarle analizzandone la composizione, andando nel profondo della simbologia di ciascun Arcano, di svolgere collegamenti interdisciplinari (con la numerologia, astrologia, alchimia, filosofie e culti vari…).
La “sottocategoria” della Tarologia che, però, è più presa in considerazione quando si parla di letture è quel che viene chiamata TAROLOGIA EVOLUTIVA, termine coniato da Alejandro Jodorowsky (nel suo libro, “La via dei Tarocchi”, spiega per filo e per segno tutto ciò che c’è da sapere in merito) che indica un metodo di lettura non più volto a conoscere il futuro quanto più volto a conoscere noi stessi, invitando il tarologo a svolgere letture di carattere introspettivo e pseudo-psicologico. La Tarologia Evolutiva, dunque, si ripropone di dare al lettore un metodo col quale comprendere al meglio una situazione presente o passata, capire il proprio stato d’animo, a cosa abbiano portato determinati eventi, per poi estrapolare dei consigli mirati a “creare” una propria realtà, facendoci capire come superare determinati ostacoli e come sfruttare i nostri punti di forza per favorire determinati risultati.
Un ultimo termine che, ultimamente, si sta espandendo è poi quello di “Taromanzia”, che come semplicemente ci dice già (taro+manzia) è l’opera divinatoria svolta per mezzo dei soli Tarocchi: una versione della cartomanzia che elimina, per definizione, l’utilizzo di tutti gli altri mazzi.
Conoscere a fondo tutte queste differenze innanzitutto amplia la nostra conoscenza, ma ci dà anche un valido modo per comprendere la reale competenza di chi abbiamo di fronte: riprendendo l’esempio iniziale, della persona che dice di “leggere i Tarocchi” e poi legge le sibille, o che fa della divinazione chiamandola “lettura tarologica” (e magari usa un mazzo di oracoli per farlo), è evidente, una volta lette queste informazioni, che di fronte non abbiamo qualcuno di competente, poiché essa stessa dà parvenza di non sapere assolutamente cosa stia utilizzando e cosa stia realmente facendo.
Abadessa Devina
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