Cos'è la TAROLOGIA? E come si svolge un vero CONSULTO TAROLOGICO?
Nonostante abbiamo già visto in questo articolo (uno dei miei primi) la differenza tra il metodo mantico/divinatorio e quello tarologico evolutivo, ho deciso di scrivere un articolo ulteriore e più dettagliato su quel che, in effetti, sono la tarologia, la tarolgia evolutiva e un consulto tarologico, con annessi anche degli esempi che aiutino a capire meglio.
L’esigenza di questa analisi nasce (come sempre) da delle mie osservazioni personali circa il fenomeno della cartomanzia sui social e su internet, dove sempre più spesso mi capita di vedere spacciati per “consulti tarologici” stesucole che, di tarologico, hanno proprio nulla.
Io credo infatti che la maggior parte delle persone tenda a considerare consulti tarologici quelli che svolgono, semplicemente perché danno anche spiegazioni brevi di quel che è rappresentato sugli Arcani estratti, quando, in realtà, quello che fanno sono consulti a scopo previsionale.
Per fare tutto ciò mi avvalgo, come potrete vedere nel corso di quanto segue, di un nome e un’opera famosissimi, se non cardini, in questo campo: Alejandro Jodorowsky e il suo manuale più famoso, scritto a quattro mani con Marianne Costa, “La via dei Tarocchi”.
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Immagine presa da Google |
COSA SIGNIFICA TAROLOGIA? CHI È IL TAROLOGO?
Il termine “tarologia”, come già possiamo intuire facendone un’analisi etimologica, è composto da “taro”+”logia”, che potremmo spiegare da un lato come la "scienza" esoterica che studia il mazzo dei Tarocchi e dall'altro (e quello che interessa a noi oggi) come la capacità di estrapolare un messaggio proveniente dalle carte dei Tarocchi che, a sua volta, è la traduzione della sfera inconscia del consultante che ci chiede la stesa. Il tarologo, di conseguenza, è sia lo studioso del mazzo dei Tarocchi sia l'esperto traduttore e colui che è in grado di interpretare il messaggio.
LA TAROLOGIA EVOLUTIVA e I CONSULTI TAROLOGICI: ANDIAMO OLTRE!
Col termine “tarologia evolutiva” si va ancor più nel dettaglio, intendendo quindi un metodo di lettura legato al mazzo dei Tarocchi che vede l’uso delle carte non più per fare divinazione e previsioni del futuro, bensì, come dice Jodorowsky, per: “leggere il presente, che il consultante in realtà non conosce, anche quando ricerca dati su quel che crede essere il suo futuro”[1]. La tarologia evolutiva è, di conseguenza, quel metodo innovativo per poter, detto in modo basico e come viene spiegato oggi sui social alla buona, leggere le energie / la situazione presenti del consultante e aiutarlo a crearsi un proprio futuro tramite un’analisi della stesa che deve essere svolta ASSIEME ad esso; di conseguenza: “la nostra funzione in qualità di tarologi consiste nel tradurre un messaggio proveniente dall’inconscio della persona e farglielo comprendere […] si tratta di mettersi a servizio del consultante per essergli utile”[2].
Quando ci poniamo al pubblico come tarologi che offrono “consulti tarologici” (quindi come “traduttori dei messaggi dell’inconscio”), ergo, NON POSSIAMO, per definizione, metterci a fare previsioni né a tagliare troppo corto dando risposte spicce! Il tarologo evolutivo non risponde a domande come: “Gastone torna da Maria?”, perché ciò presuppone una semplice previsione del futuro fuori dalla portata del consultante, così come non risponderà con semplici “sì e no” a domande tipo: “mio marito mi tradisce?” / “Cesare mi ama?”.
Questo NON È lo scopo della tarologia evolutiva, ma ci torneremo comunque in un secondo momento!
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Immagine presa da Facebook |
TAROLOGIA EVOLUTIVA NEL DETTAGLIO: LA PAROLA A JODOROWSKY!
Visti quindi i termini utili e quando, di base, andrebbero usati con cognizione, in questo terzo capitoletto ho deciso di citare direttamente lui, Alejandro Jodorowsky, che potremmo definire il padre della Tarologia Evolutiva. È infatti grazie a lui e alla sua opera scritta con M. Costa, “La via dei Tarocchi”, che questo concetto e questo metodo di lettura si diffondono, oltre a essere un nome che esce spesso dalle bocche di chi si definisce tale, ma, come vedremo ora, forse un po’ troppo a sproposito (un po’ come il nome di C.G.Jung sta un po’ troppo a sproposito nelle bocche di certi New Agers spirituali).
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Alejandro Jodorowsky, scrittore e drammaturgo; foto da: thecinemaarchives.com |
· TAROLOGIA e PREVISIONE DEL FUTURO
Il tarologo non è un veggente. Questo l’abbiamo già detto, ma Jodorowsky ci tiene a precisarlo più volte e a esprimere, addirittura, grandissimo dissenso per quanto riguarda l’uso dei Tarocchi per prevedere il futuro. Il tarologo è, infatti, colui che considera i Tarocchi come un linguaggio “alla portata di tutti”[3], che può essere imparato, per cui non vi è alcun bisogno di vantare alcun dono trasmesso di chiaroveggenza,come invece si è soliti fare (o, per lo meno, si era) nel contesto della semplice cartomanzia.
Il rifiuto da parte di Jodorowsky nei confronti della funzione mantica dei Tarocchi viene giustificato e spiegato largamente in più punti della sua opera, dove dice chiaramente (e qui cito parole sue) che : “il tarologo deve saper rinunciare a qualunque pretesa di indovinare il futuro”[4] e, ancora, dove definisce l’opera mantica come “infantile e disonesta”, descrivendo una sua esperienza con una cartomante francese e spiegando tutti i meccanismi pseudo-ciarlatani che ha notato in quel contesto, a supporto di queste sue tesi; finisce poi, dicendo che: “eliminando la trappola della cosiddetta lettura del futuro, i Tarocchi sono diventati uno strumento psicologico. Affrontando onestamente le nostre caratteristiche della nostra personalità deviata [e qui fa un elenco di caratteristiche] possiamo giungere alla conoscenza del nostro essere”[5].
Da quanto scritto, possiamo quindi tirare le somme e riconfermare con sicurezza che tarologia evolutiva e i consulti ad essa legati non c’entrino assolutamente nulla con la cartomanzia classica, parte delle Arti Divinatorie. La lettura tarologica è, infatti, molto più simile a un’analisi psicologica, che, come già detto sopra, mira a capire cosa stia passando nella vita e nella testa del consultante per poterlo aiutare.
· TAROLOGIA E PSICOLOGIA
Una cosa che tengo a sottolineare, nonostante ciò che abbiamo appena visto, è che NON DOBBIAMO CONFONDERE il tarologo con la figura dello psicologo. Sempre leggendo “La via dei Tarocchi” vedremo che nemmeno Jodorowsky ha questa pretesa (che invece molti tarologi social hanno…); Jodorowsky, infatti, COLLABORAVA con psicanalisti durante lo sviluppo di questo suo metodo di lettura Tarocchi! Erano psicanalisti di sua conoscenza che gli mandavano i loro pazienti per poter svolgere un consulto con lui e usare le carte a questo fine, ma non leggiamo che lui si ritenesse alla pari di un terapeuta! Ricordiamo sempre che, per quanto il tarologo sia uno studioso e un traduttore di messaggi, è pur sempre uno studioso di una scienza esoterica e non di una disciplina scientifica come oggi è considerata la psicologia! Il tarologo, nonostante debba: “osservare il consultante come se fosse un medico del corpo e dell’anima”[6], non è un dottore né uno specialista nel campo della salute mentale e psicofisica (a meno che non sia anche un laureato e iscritto al rispettivo albo)!
· LO SVOLGIMENTO DEL CONSULTO TAROLOGICO
Appurato, dunque, che il consulto tarologico, per quanto affine, non sia minimamente paragonabile a una vera seduta con lo psicologo e che non serva per prevedere alcun futuro, vediamo anche COME Jodorowksy, a supporto dei suoi amici psicanalisti, agiva e suggerisce di agire, di conseguenza. Noi non possiamo avere, in qualità di tarologi, la pretesa di guarire a 360°, ma possiamo cercare di aiutare, immedesimandoci nel consultante, innescando un meccanismo di PROIEZIONE, diventandone uno SPECCHIO. Jodorowsky, ad esempio, dice: “interpretavo il modo in cui il paziente sistemava le carte”[7], aggiungendo che analizzasse un’altra serie di dettagli, come la voce, il suo tono, la sua postura, i suoi gesti… proprio per capire, in primis, che tipo di persona avesse di fronte e, in un secondo momento, spingerlo a guardarsi dentro,a comprendere meglio le possibili radici delle sfide del momento e a cercarne le soluzioni. Tutto ciò ci fa capire che il consulto tarologico evolutivo sia di natura ATTIVA: sarebbe, infatti, impossibile svolgerne uno lasciando il consultante totalmente passivo, senza che abbia la possibilità di interagire in alcun modo.
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Foto da: pensierocritico.eu |
Tornando quindi un attimo alla domanda “mio marito mi tradisce?”, capiremo bene perché io abbia detto che il tarologo non potrà mai rispondere con un secco sì o no. In vista di una domanda del genere, dovrebbe infatti agire diversamente e, insieme alla consultante, capire ad esempio da dove deriva il timore che ciò possa accadere, quali sono le sfide della relazione che sta vivendo, quali i rapporti, in modo più generico, che ha con le relazioni affettive in generale, e un’altra serie di analisi che invitino la persona a guardarsi dentro, nel profondo, usando le carte come uno specchio del proprio subconscio e il tarologo come una guida per interpretarne i simboli.
INDIVIDUARE I FINTI TAROLOGI DEL WEB
A un certo punto della sua opera, Jodorowsky si dà, ovviamente, il merito di aver diffuso questo metodo di utilizzo dei Tarocchi tra il popolo…ma con la diffusione, senz’altro motivo di orgoglio (soprattutto perché il suo metodo è stato ed è tutt’ora apprezzatissimo), arrivano anche i lati meno positivi, ed ecco che (sempre citando le sue parole) afferma: “sono stato io a inaugurare la sventurata pratica dei TAROCCHI TELEFONICI di cui tanti CIARLATANI approfittano oggigiorno”[8].
È ovvio che, ai tempi della stesura de “La via dei Tarocchi” i social che abbiamo ora ancora non esistevano, ma con “tarocchi telefonici” oggi possiamo tranquillamente identificare tutti quegli pseudo-consulti “tarologici” svolti telematicamente, compresi quelli privati via chat e quelli pubblici in live e interattivi, che hanno SOLO la pretesa di essere tarologici perché, in realtà, non lo sono. E avendo visto poco fa come si svolge un consulto tarologico evolutivo, possiamo capire bene quando siamo di fronte a dei finti consulti tarologici e a finti tarologi evolutivi. Andiamo quindi a fare un elenco che riassuma, nel concreto, ciò che abbiamo scritto a riguardo!
. NESSUN TAROLOGO EVOLUTIVO VI DIRÁ MAI DI AVERE IL DONO TRAMANDATO DALLA NONNA (“i Tarocchi sono alla portata di tutti”[3]);
. NESSUN CONSULTO TAROLOGICO SARÁ ORIENTATO ALLA PREVISIONE DEL FUTURO (vedasi sotto-paragrafo relativo);
. NESSUN CONSULTO TAROLOGICO DURERÁ 4 MINUTI SCARSI, CON IL CIARLATANO CHE CHIEDE COSTANTEMENTE DI PAGARE (“ […]si tratta di mettersi a servizio del consultante per essergli utile”[2] / “il tarologo deve osservare il consultante come se fosse un medico del corpo e dell’anima”[6]);
. IL CONSULTO TAROLOGICO NON PUÓ ESSERE SVOLTO IN CHAT, IN MODO ASINCRONO, SENZA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEL CONSULTANTE (questo significa che tutte le volte, specialmente perché parliamo soprattutto di social, che leggiamo “live consulti tarologici”, NON SIAMO DI FRONTE A NULLA DEL GENERE! Questo perché il consulto tarologico NECESSITA che il consultante sia parte attiva, che stenda le carte, che le osservi ed estrapoli dei messaggi, che comunichi con l’operatore con tutto il suo corpo, e ciò può essere fatto solo in presenza e, sarebbe ancora meglio, privatamente).
ALCUNI ESEMPI DI DOMANDE “TAROLOGICHE”
In precedenza abbiamo visto che la tarologia evolutiva non risponde ad alcune domande (che tra l’altro sono quelle più richieste). Che tipo di domande si possono formulare in questo contesto, dunque? Jodorowsky proponde degli esempi:
DOMANDE SUI SENTIMENTI: Cosa c’è nel mio cuore? / come va la mia vita emozionale?
DOMANDE SULLA PROPRIA PERSONA: Quali sono i miei limiti (intellettuali, creativi, sessuali…)?
Possiamo anche svolgere degli esercizi semplici col consultante, ad esempio chiedendo quale sia la CARTA PREFERITA, QUELLA MENO FAVORITA e IL PERCHÈ, costringendolo a farne un’analisi e scovando, così, di cosa abbiamo realmente timore, da cosa siamo attratti, i nostri punti di forza e debolezza…
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Immagine da: crescita-personale.it |
IN CONCLUSIONE…
Spero di essere riuscita a portare un minimo di chiarezza su cosa si intenda per consulto tarologico e a delineare le principali differenze con quella che è la normale cartomanzia. Nonostante qui abbia citato Jodorowsky e la sua visione altamente negativa della mantica, ci tengo comunque a precisare che non vuole essere un articolo che mette in cattiva luce la cartomanzia: dal mio punto di vista entrambi i metodi sono validissimi, qui ci siamo semplicemente concentrati solo su uno dei due in modo capillare. E infine, rivolgendomi a tutti quei tarologi che di tarologo han ben poco, come suggerisce Jodo, cercate di rendervi conto delle motivazioni che vi spingono a leggere le carte e a definirvi qualcosa che non siete, pensando che, così facendo, otteniate un’aura di maggiore importanza e affidabilità: “per ottenere potere sulla vita altrui? Per guadagnare tanti soldi creandosi dei clienti? Per farsi ammirare?”[9] Come al solito, l’invito a fare attenzione a quel che vediamo e leggiamo sui nostri schermi rimane sempre valido!
Abadessa Devina
FONTE
Tutte le citazioni derivano dall’opera “La via dei Tarocchi” – A. Jodorowsky e M. Costa, 2004
[1] pag. 434; [2] pag. 438
[3] pag. 345; [4] pag. 428
[5] pag.422; [6] pag. 427
[7] pag. 423; [8] pag.435; [9] pag. 428
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