Come si svolge un VERO consulto di cartomanzia?
Alla luce del fatto che ormai sempre più persone si affidino a chiunque, che ormai (come detto qui) il mercato della cartomanzia sia saturo e si faccia confusione a capire quando qualcuno sia, effettivamente, bravo e che, spingendosi oltre, c’è sempre più la tendenza, addirittura, a farsi fare consulti di carte dalle Intelligenze Artificiali (sul rapporto cartomanzia e ChatGPT ne ho parlato su Instagram, dove, ricordo, potete seguirmi per altri contenuti relativi cliccando sul mio nick: abadessa_devina), ho deciso di portare questo articolo in cui, rifacendomi alle mie conoscenze, vorrei cercare di farvi capire come un consulto di carte debba essere svolto per essere ottimale.
DISCLAIMER! Teniamo presente che ogni cartomante abbia i propri metodi! C’è chi fa solo opere di divinazione e chi fa il tarologo; chi usa diversi mazzi di carte o chi solo un mazzo; chi segue una scuola di pensiero e formazione piuttosto che un’altra; chi ha imparato dalla nonna e chi dai libri…tuttavia, credo che esistano dei capisaldi comuni a tutti coloro che sanno svolgere quest’Arte e qui mi occuperò di riportarveli.
L’articolo di oggi sarà quindi suddiviso in due parti: in una andremo a vedere come un bravo cartomante si comporta (e non si comporta) in sede di consulto, mentre nell’altra vedremo proprio un esempio strutturato di un buon consulto e di come il consultante dovrebbe percepirlo.
- LA SCELTA
La prima cosa da fare per avere un vero consulto di cartomanzia è quello di AFFIDARSI A UN BRAVO CARTOMANTE. Sul come riconoscerne uno abbiamo riportato dei consigli in questo articolo, ma come detto poco sopra, oltre a ciò vediamo anche come si comporta il cartomante in questione in sede di consulto. Se vedete che questi punti non vengono rispettati, non dico di metterci una X rossa sopra, ma facciamoci, quanto meno, venire qualche dubbio.
1) NO ALLE DISTRAZIONI
Tempo fa, qualcuno mi aveva chiesto cosa ne pensassi di quei cartomanti che, durante il consulto, si fanno prendere da mille altre cose, come ad esempio rispondere al cellulare o mettere l’acqua della pasta sul fuoco per la cena. Cosa devo pensare di queste situazioni? Sicuramente che il cartomante non stia agendo in modo professionale! Teniamo presente che quando un cartomante vi riceve e voi magari pagate anche il consulto richiesto, quello deve agire come un vero professionista e non come se foste l’amica della porta accanto che è venuta a prendere un caffè (ovvio che se le carte ve le fa l’amica è un contesto totalmente informale e, nel mentre, potete fare quel che volete: qui mi riferisco a chi fa il cartomante di professione). Quindi, se il cartomante, nel mentre della lettura, si fa i banali “affari propri”, dovrebbe farvi scattare il campanello d’allarme e farvi capire che siete di fronte a qualcuno che non sta prendendo la vostra persona e le vostre richieste con serietà.
2) UN PO’ TROPPO FICCANASO
Uno dei metodi mentalisti più utilizzato dai cartomanti è quello di farvi domande prima di cominciare il consulto…e non si parla del fare la domanda specifica (teniamo sempre a mente che i consulti generali si possono fare, ma sarebbe meglio indirizzare il consulto già da subito chiedendo chiaramente ciò che vogliamo sapere); si parla del, ancora prima di mescolare il mazzo: “raccontami un po’ di questa situazione che è avvenuta…”. Questo viene fatto per fare in modo che voi, in 3-2-1, spilliate una serie di dettagli che il cartomante poi userà, “facendo finta” di averli visti dalla stesa. Il cartomante professionista, in sede di consulto, potrebbe o non chiedervi nulla e fare un consulto generale, oppure chiedervi solo la domanda specifica, aprire le carte, fare una prima lettura della stesa e chiedervi se ci abbia preso. Sarà poi lì, che voi potete dare il consenso (oppure negare), facendo sì che il cartomante possa proseguire sicuro e andare più nel dettaglio e, nel frattempo, ricostruire la situazione insieme a voi. Altri cartomanti (soprattutto nel contesto tarologico) vi faranno magari svolgere una prima interpretazione per poi intervenire e aiutarvi a comprendere meglio, insomma: il succo è che qualunque sia l’approccio, un cartomante esperto MAI vi estorcerà la storiella di bocca prima di aprire le carte! Parlando per me, solitamente, io preferisco sempre vedere più dettagli possibili e solo poi, finito il consulto, farmi raccontare gli avvenimenti accaduti. Da lì, insieme al consultante, considero poi se fare altre stese più specifiche o se si è soddisfatti così.
3) FRASI FATTE E NULLA DI PIÚ
Legato al punto precedente, un bravo cartomante non risponderà mai per frasette fatte ed Effetto Forer. Sicuramente sì, potrebbe partire dicendo delle cose superficiali per vedere se, almeno, la situazione vi è affine e “risuona”, come ormai si usa dire, ma è innegabile dire che un vero consulto, mano a mano che prosegue, vada sempre più in profondità e si arricchisca di dettagli. Se state chiedendo per una situazione d’amore e vi sentite dire il banale “vedo che state soffrendo”, senza uno straccio di dettaglio aggiuntivo (magari senza che almeno cerchi di indovinare il perché o su che piano stiate soffrendo effettivamente), iniziate a porre qualche domanda, ma non alle carte e al cartomante: a voi stessi! Chiedetevi se, effettivamente, siate capitati in mani capaci!
4) INESPERIENZA…
Nessuno nasce imparato e tutti hanno il diritto di fare pratica (anche perché è proprio con la pratica che si diventa bravi cartomanti). Ma proviamo a dirlo con una metafora: se ho iniziato a suonare il violino due mesi fa, a meno che io non sia un fenomeno della natura, non posso pretendere oggi di fare un concerto solista in un teatro e fare pagare il biglietto d’ingresso 80 euro a persona. Spesso credo che nel mondo della cartomanzia ultimamente ci si dimentichi del “piccolo” dettaglio che per diventare dei professionisti e, di conseguenza, mettersi a vendere consulti, servano ANNI (non mesi: anni!). Con questo discorso mi rivolgo sia ai neofiti che stanno leggendo l’articolo, ma anche ai consultanti. Se vi affidate a un cartomante (pagandolo, a maggior ragione) che in sede di consulto tentenna, deve leggere il libretto per verificare il significato di alcuni Arcani, vi fa capire che non sa cosa significhino le carte estratte e che legge carta per carta anziché legare la stesa per trarre un messaggio univoco (cosa che, tra l’altro, porta anche a frasi contraddittorie: esce il 2 di Coppe allora vi ama ma subito dopo il 3 di Spade, quindi vi sta tradendo e poi, ancora, il 10 di Coppe allora vi ama…), state sicuri che quel cartomante non ha esperienza e quindi chiedetevi: “perché sto pagando l’inesperienza di qualcuno?”. Ovviamente, sta anche a voi verificare (come detto nel precedente articolo): se siete voi che scegliete di affidarvi a un inesperto non potete poi lamentarvi; se, però, quella persona a cui vi affidate sembrava (o si spacciava) per esperta e solo durante il consulto vi rendete conto che c’è qualcosa che non quadra, allora saprete di aver preso un granchio e, la prossima volta, eviterete di riandarci.
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Foto da: Bergamonews.it |
Fatta l’analisi di come dovrebbe essere un cartomante per arrivare ad avere un vero consulto di cartomanzia, procediamo con i punti relativi!
- PRIVACY E TRANQUILLITÁ
I social ci hanno ormai abituati a vedere il consulto di cartomanzia come fosse il mercato del pesce, soprattutto a causa delle live (di questo ne parleremo più avanti nel dettaglio), dove X dona, il cartomante estrae seicento carte per poi rispondere in 2/5 minuti e passare al prossimo. Tuttavia, un buon consulto di cartomanzia richiede di essere svolto in un ambiente tranquillo, “chiuso” e privato, per rispettare sia il consultante e la sua vita personale, sia il cartomante che ha bisogno di concentrarsi e dedicarsi a voi solamente in quel momento. Da sempre i consulti si sono svolti in luoghi chiusi, solitamente in delle stanze e addirittura, secondo la tradizione, solo il consultante può rimanere assieme al veggente al suo interno e nessun altro. Sebbene io consiglierei sempre il consulto dove entrambi si è fisicamente nello stesso luogo, oggi mi rendo conto che spesso i cartomanti lavorino online, quindi non sempre ciò è fattibile. Ma anche nel contesto telematico, sia cartomante che consultante, per riprodurre questo contesto di tranquillità dovrebbero prediligere un tipo di consulto che venga svolto via video, dove si può essere faccia a faccia, svolgere il tutto in modo sincrono e dedicandovi il tempo necessario, a mio avviso. Con questo non voglio dire che tutti i cartomanti che fanno consulti telefonici o, addirittura, via chat scritta siano dei cattivi cartomanti, ma questa, per me, è proprio da considerarsi l’ultima spiaggia, perché non vedendo cosa faccia il cartomante, quello nel mentre potrebbe farsi prendere da mille distrazioni (e credetemi che di casi dove l’operatore si fa pagare per una consulenza telefonica mentre porta il cane a passeggio ne esistono e sono saltati fuori) e non dà garanzia di rispettare questo tipo di atmosfera, tanto più che, soprattutto per quelli via chat, si potrebbe presentare una situazione di asincronicità dove tra la richiesta della domanda, il consulto effettivo e il feedback possono passare ore se non giorni interi, rendendo la cosa poco lineare.
- PAGAMENTO A TEMPO E NON A DOMANDA
Il pagamento “a domanda” (esempio: 1 domanda = 5 euro, 2 domande = 10 euro) è un qualcosa di relativamente nuovo e che, come altre cose, è apparso nel mondo di internet. Da quel che so, nel mondo cartomantico prima dell’era social, nessuno si faceva pagare a domanda, anche perché spesso i consulti erano generici e andavano a toccare vari punti della vita del consultante, rendendolo di base soddisfatto a 360 gradi. Sebbene io non sposi al 100% la tradizione, quando si tratta su come debba essere svolto un consulto, credo sia meglio rispettarla il più fedelmente possibile, sia per la questione vista nel punto precedente, ma anche per questa. E ciò, banalmente, perché credo che fare una domanda singola alle carte (dove spesso la risposta è secca, sì-no) non abbia alcuna utilità! Il consulto di carte fatto bene dovrebbe essere più simile a una chiacchierata che a una commissione e, di conseguenza, non dovrebbe esservi alcun limite circa quel che si debba dire/chiedere o meno. E quando il consulto diventa una chiacchierata, è facile che al consultante vengano magari altri dubbi e curiosità nel mentre, quindi voglia poi fare automaticamente altre domande alle carte (in certi casi, per me ad esempio è così, è addirittura il cartomante che potrebbe proporre di vedere ulteriormente dei dettagli! È ovvio che se lo fa facendosi pagare a domanda, il consultante penserà che voglia spillare altri soldi, ma se lo fa dove si paga a tempo, una domanda in più o una in meno, non cambia da quel pov, a meno che non sforiate il tempo pagato). Anche qui: non voglio automaticamente intendere che chi si faccia pagare a domanda sia da bocciare; il mio intento è quello di riportare come un consulto fatto bene dovrebbe essere.
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Foto da: Corsoitalianews.it |
- ATTENDERE CHE LA PREVISIONE SI AVVERI SENZA APPRENSIONE
Una volta che abbiamo avuto il nostro bel consulto, fatto in modo ottimale, quel che dobbiamo fare è ATTENDERE. Anche la smania di andare compulsivamente da qualsiasi cartomante troviamo è un qualcosa che è saltato fuori recentemente, sia perché internet offre questa possibilità, sia perché non si educa il consultante a sufficienza, sia perché il consulto non viene più visto come dovrebbe essere (svisceriamo meglio nel punto successivo) ma come un’ancora a cui attaccarsi per alimentare le nostre speranze in periodi particolarmente negativi. Una volta, interpellare un cartomante era un evento più unico che raro: o si avevano conoscenze in grado di farlo e da visitare abitualmente, con cui stabilire un rapporto di fiducia (constatato che fosse davvero capace, ovviamente), o si veniva magari portati da qualcuno che ne conosceva una e da cui si andava quella volta e basta. Conosco persone che sono andate solo da un cartomante nella vita e, a distanza di decenni, si ricordano ancora le previsioni fatte, oggi sfido chiunque vada da 10 cartomanti in live al giorno a ricordarsele tutte...l’unica cosa che viene ricordata è l’amarezza che questi consulti lasciano, perché fatti da persone per lo più incompetenti e perché se la cosa prevista non si avvera subito allora si va dal prossimo che troviamo a rifare la stessa domanda, cadendo in un loop di frustrazione. In seguito a un consulto fatto bene, infatti, proprio perché ci lascia soddisfatti e non innesca il bisogno di andare subito a farne un altro, si dovrebbe attendere che la previsione si avveri o, in caso di consulto tarologico dove vengono dati consigli per migliorarsi, prima di interpellare nuovamente il cartomante/tarologo si dovrebbe, quanto meno, cercare di mettere in atto quanto detto. E se questo non viene detto dall’operatore in questione, ve lo posso dire io o qualsiasi altro cartomante che prende le cose seriamente e sa come funzioni questo tipo di mondo.
- PERCEPIRE IL CONSULTO CON DISTACCO, COME UN GIOCO O UNA CURIOSITÁ
In ultimo luogo, vediamo anche come il consultante dovrebbe imparare a percepire il consulto di carte e la cartomanzia in generale: come scritto nel sottotitolo, esattamente come un gioco, come un qualcosa che facciamo “per provare”, per vedere se ci prende! E questo non perché si debba essere per forza scettici (“Vado dal cartomante anche se non mi fido, ma sono curioso!”), si può anche credere nella cartomanzia; lo dico, più che altro, per farvi capire che la vostra vita NON DIPENDE DA UN CONSULTO! Che il distacco serve per evitare la dipendenza! Che, nonostante le carte facciano previsioni e diano consigli che possiamo ritenere validi, sarebbe meglio, una volta usciti dalla sede di consulto, non pensarci ossessivamente! Se il consulto è stato fatto bene e da un cartomante competente, quando la previsione avverrà o quando sarà il momento di fare la scelta consigliata dai Tarocchi, state certi che vi tornerà in mente, quasi come un flash, la famosa volta in cui siete andati dal cartomante e quella già vi aveva detto cosa sarebbe successo / che scelta sarebbe stata meglio compiere. Questo è come una volta veniva percepito il consulto di cartomanzia e come una persona con un rapporto sano con l’Arte in questione la vede e prende! E vi posso garantire che nessuno di coloro che vedono la cartomanzia in questo modo e che sa come scegliere un cartomante competente va ossessivamente a chiedere, pure ai mercatari del pesce trovati su internet, la stessa domanda 40 volte al giorno, lamentandosi di quanto i cartomanti giochino coi loro sentimenti e non azzecchino mai, iniziando a preferire ChatGPT perchè “più affidabile” e gratuito h24, semplicemente perché non ne ha bisogno! Torna dal cartomante (con cui ha stabilito un rapporto di fidelizzazione) o per dare conferma, o per chiedere altre cose, perché resosi conto che sa fare il suo mestiere!
IN CONCLUSIONE…
Se riuscissimo a recuperare il vero senso della cartomanzia, a capire che oggigiorno è difficile trovare un cartomante valido, figurarsi pensare che chiunque sui social sventoli le carte lo possa essere, affidandoci alla cieca e guidati dalla disperazione, e a rifarci almeno un poco a quella che è la tradizione che si cela dietro questa stupenda Arte, potremmo sviluppare con essa un rapporto più sano che frustrante e, soprattutto, non ci passerebbe nemmeno per l’anticamera del cervello il pensiero che un computer e un’Intelligenza Artificiale possano essere migliori di un operatore in carne ed ossa, preferendo il rapporto con una macchina a quello che si può sviluppare con una persona che pratica con serietà, trasparenza, umanità e correttezza.
Abadessa Devina
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