"Fin dall'infanzia leggo le CARTE DEI TAROCCHI!" - dissero in serie i 3000 venditori di consulti online...

Una delle narrazioni preferite di chi si pubblicizza come cartomante è quella per cui fin da quando sono nati hanno il “dono della cartomanzia”. Non raramente, nelle loro biografie (che siano esse di profili social “divulgativi” o di pagine dove vendono veri e propri consulti e servizi relativi), leggiamo frasi altisonanti come: “leggo le carte fin dall’infanzia – cartomante da generazioni – fin da bambina ho un dono particolare – a leggere le carte mi ha insegnato mia nonna”… Ora: non dico che ciò non possa essere fattibile, ma non pare un po’ strano che TUTTE queste persone abbiano avuto la stessa vita? Che, guardate che coincidenza, hanno tutte il dono tramandato dalla nonna per volere dell’universo, a momenti sembra che siano nate con il mazzo di carte già in mano??



Andiamo quindi ad analizzare una serie di punti volti a smentire queste narrazioni che, in molti casi, mi rincresce dirlo, sono FALSE e sono scritte col solo intento di VENDERE o di RENDERSI PIU’ CREDIBILI agli occhi altrui.

-          IL DONO E’ UNA STORIA ORMAI SUPERATA

Siamo nel 2025 e ancora parliamo di doni miracolosi circoscritti a un numero ristretto di persone (che poi, ristretto: su 40 cartomanti che si pubblicizzano 38 dicono di avere il “donoh” quindi, di che parliamo?)?? Su questo argomento ho intenzione di portare un articolo più dettagliato prossimamente, quindi non mi dilungherò molto. Quel che però voglio dire –e già spoilerare- è che, nonostante ognuno possa avere le proprie credenze in merito, ormai dovremmo sapere che la maggior parte di chi spinge così tanto su questa storiella dell’orso lo fa, come scritto sopra, per “vantarsi” e vendersi agli occhi di potenziali clienti, i quali (loro pensano) attratti da questa narrazione, saranno più propensi a creder loro e a pagare, ovviamente. Ormai il dire di avere un dono è stato talmente tanto sfruttato dai ciarlatani che anche usarlo come locandina pubblicitaria non ha senso, poiché l’effetto ottenuto, agli occhi più attenti, è quello contrario, ergo dell’ennesimo human case (scritto in inglese perché risulta meno cattivo alle mie orecchie) che si crede una divinità scesa in terra per pompare il proprio ego e vendere fumo.

Immagine da: centropsy.it

-          RACCONTAMI ANCORA DI COME DA BAMBINO INTERPRETASSI GIA’ LE CARTE PER QUESTIONI DA ADULTO…

E di come, dunque, questa cosa ti abbia formato in funzione della professione che stai svolgendo oggi… Già da questa premessa si capirà bene come il “fin da bambina…”, inserito in un contesto del genere, non abbia assolutamente senso, ma andiamo pure nel dettaglio! Già altri creators prima di me han trattato la faccenda “infanzia e magia”, sostenendo un concetto che anche io condivido: molti bambini si sentono inevitabilmente e naturalmente attratti dalla magia. Ciò può derivare dalle favole, dai cartoni Disney e un’altra serie di fattori che, combinati alla fervente fantasia infantile e alla visione limitata del mondo tipica di questa fase della vita, incentiva questo legame. Esempio classico: “da bambina facevo le pozioni col fango e questo era già sintomo del fatto che fossi un praticante RIALL!” . Mi spiace deludervi, ma così non è: il fare pozioni col fango era e rimane un semplice gioco, che poco ha a che fare con le nostre propensioni adulte (quanti bambini credevano a Babbo Natale e, da adulti, sono diventati assolutamente atei e non credono in un bel niente? Perché sì, esistono anche i casi contrari!). Lo stesso ragionamento vale anche per la cartomanzia: premesso che dubito fortemente che TUTTE le persone che sostengono questa storiella siano davvero “cartomanti fin da quando ero all’asilo”, ma anche se fosse, questo interesse magari derivava semplicemente da una fervente fantasia, che nel guardare le carte evocava qualcosa? Era un semplice gioco di “indovina la carta rovesciata”? Giocavano a prevedere il futuro perché guardavamo parenti più adulte farlo, per imitazione (nei casi dove davvero in casa c’erano delle cartomanti)? Siamo onesti intellettualmente con noi stessi (e soprattutto con gli altri), suvvia! Inoltre, come già premesso nel titolo da paragrafo, dubito fortemente che da bambino qualcuno si sia mai messo a fare analisi particolari di situazioni serie con delle carte, semplicemente perché il bambino non è sviluppato a sufficienza per farlo!

 

Immagine da: ludoville.it

-          CARTOMANZIA E LA PAURA DEL DEMONIO

 Altra cosa che non si considera a sufficienza quando si è il millesimo a scrivere nella propria bio “mi ha insegnato la mia famiglia” è il fatto che la cartomanzia sì, nel nostro panorama è una pratica anche folkloristica, ma è stata per parecchio tempo (e lo è tuttora, in certi contesti “ottusi”) circondata da maldicenze e superstizioni negative. Qualcuno quindi vorrebbe gentilmente spiegarmi dove sono tutte le persone della vecchia generazione che vedevano nella cartomanzia l’opera del maligno, se abbiamo tutte queste discendenti praticanti di tale Arte? Indubbiamente ci sono molte persone che davvero hanno avuto qualche parente cartomante, ma potrebbe essere stata magari l’eccezione della famiglia (loro sono l’ennesima? Crediamoci fino a prova contraria) e, proprio data la strana natura di tale pratica, non è detto che essa sia stata poi tramandata così, all’acqua di rose. Inoltre, ci tengo a precisare che l’avere avuto un parente cartomante non fa di noi, automaticamente, dei cartomanti! Qui siamo ai livelli di:”mia nonna toglieva il malocchio, quindi sono una strega? Ho la magia nel sangue?” ehm…NO?? A meno che quel parente non vi abbia insegnato a leggere le carte, o vi abbia trasmesso delle fonti scritte in punto di morte (a volte avviene così) e allora sì, potete dire di aver avuto una guida in casa, è ridicolo pensare che siccome la bis prozia, che vedevate solo a Natale e Santo Stefano, era un po’ strana e leggeva le carte allora anche voi avete il donoh! E questa cosa ve la dico con cognizione: anche io ho avuto parenti che leggevano le carte, ma non mi han mai insegnato; quel che posso quindi dire è che nella mia famiglia ci siano stati dei cartomanti, ma, con onestà intellettuale, non direi mai di avere la pratica tramandata della cartomanzia!



-          TRA IL DIRE E IL DIMOSTRARE…C’E’ DI MEZZO CHI SI ACCORGE DELLA BUGIA DETTA

A dire di essere dei fenomeni della natura siamo bravissimi tutti (come detto qui, infatti, su internet tutti possono dire tutto), eppure, in alcuni casi, almeno per chi conosce bene il mondo della cartomanzia, ci sono delle note che stonano con questa fantastica narrazione e ci fan capire che, forse forse, questa è proprio la classica bugia per crearsi affidabilità. Mi è infatti capitato varie volte di aver osservato i comportamenti di certe persone che sostengono di avere “il dono della cartomanzia tramandato” e posso dire che, in vari contesti, ho subito capito che si trattasse di una farsa. Un paio di esempi? Il dire di essere “cartomante da generazioni” (che poi: cosa significa questa frase? Niente, perché proprio scorretta da un punto di vista linguistico, ma lasciamo perdere…) per poi non conoscere a fondo la simbologia delle carte, tanto da arrivare a chiedere al proprio pubblico pagante cosa significhino “i disegnini su Arcano X e Y”; o, ancora, sempre sostenendo la stessa cosa, il non sapere i significati più tradizionali e folkloristici dei semi degli Arcani Minori, affidandosi solo a ciò che sta scritto su libretti di mazzi di Tarocchi relativamente nuovi. 

Altra nota stonata l’ho percepita in quelle situazioni dove, sempre facendo passare il concetto del “me l’ha insegnato mia nonna”, i cartomanti in questione conoscessero solo e solamente (e pure male) i Tarocchi più moderni. Dobbiamo infatti tenere in considerazione che la cartomanzia italiana, quella del nostro folklore, spesse volte era (ed è tutt’oggi nei contesti popolani) svolta con i classici mazzi regionali e non con i Tarocchi Light Seer! Da qui mi sono posta, tempo fa, il quesito: come mai tutte queste persone, con la pratica tramandata, usano solamente Tarocchi “moderni” ma non le ho mai viste svolgere una stesa con un mazzo di napoletane o parlare e fare divulgazione su mazzi come siciliane o bergamasche? Non dico che non possa essere fattibile (i Tarocchi “moderni” a cui mi riferisco io ebbero il loro boom negli anni ’70, quindi una madre che magari ha imparato in quel periodo potrebbe avere insegnato alla propria figlia a usare un mazzo di Tarocchi Wirth o RWS e ci sta), ma la cosa inizia a puzzare seriamente quando TUTTE queste persone narrano questa cosa e NESSUNA faccia mai, in alcun modo, riferimento ai mazzi e alle usanze folk.

Immagine da: studiolegaletrapani.it

-          TUTTI I CARTOMANTI PORTANO AVANTI UNA TRADIZIONE, CHE L’ABBIANO O MENO IMPARATO IN CASA

Ultimo punto, e forse il più importante, che serva a far capire come questo tipo di affermazioni siano inutili (e assolutamente ridicole se raccontano una bugia inventata per farsi fighi agli occhi altrui) è quello riguardante il fatto che CHIUNQUE utilizzi le carte, le studi, le apprezzi e si impegni nella corretta divulgazione sta, in realtà, portando avanti una tradizione, che se non è quella di famiglia è comunque quella della cartomanzia stessa! Noi cartomanti siamo, infatti, gli “eredi” dei cartomanti del passato, coloro che hanno preso questa pratica e che si occupano di portarla avanti, in un mondo fatto per la maggior parte di persone che ci “remano contro”, dandoci dei cialtroni e dei truffatori di default! Siamo i successori (anche se non direttamente, ma così è) di persone come Etteilla, di Wirth, di Mille Lenormand, di Lévi, di Papus, di Waite e Smith e di tutti coloro che hanno contribuito a creare e standardizzare quest’Arte la quale, se prosegue ancora oggi nel XXI Secolo, è proprio grazie a noi, che ancora la apprezziamo, la difendiamo, la studiamo e la svolgiamo! Quindi, a meno che DAVVERO non si stia portando avanti anche una tradizione di famiglia, con tutto ciò che in quel contesto preciso è stato insegnato, si può tranquillamente evitare di inventare la storiella della marmotta che confeziona la cioccolata, perché tutti i praticanti seri di cartomanzia, se sono arrivati a saper usare questo mezzo in chiave divinatoria e vanno avanti con passione su questa strada, hanno una capacità in merito e stanno contribuendo a fare sì che questa pratica non muoia mai.



IN CONCLUSIONE…

Possiamo dire che sicuramente, proprio perché nel nostro Paese la cartomanzia è diffusa da molto tempo, non sia assolutamente una cosa da escludere che molti abbiano avuto cartomanti in famiglia o che, addirittura, abbiano avuto la fortuna di avere imparato da un famigliare, anche magari da giovani. Tuttavia, non dovremmo dare per scontato che chiunque ci dica questa cosa stia automaticamente dicendo il vero, perché questa è, nella maggior parte dei casi, una mera trovata pubblicitaria per accaparrarsi clienti e basterebbe osservare con attenzione certe dinamiche per riuscire a capirlo, tenendo poi conto del fatto che l’attrazione che si ha da bambini verso il mondo della magia è un qualcosa di assolutamente comune e che se non viene sviluppata davvero col tempo, con una dose di predisposizione e cogniczione tipica dell'età adulta, rimane una pura fantasia infantile. Parola di persona che ha avuto cartomanti in famiglia e che da bambina giocava con le carte della Luna Nera dell’edicola!

Abadessa Devina

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