4 problematiche della CARTOMANZIA INTUITIVA
Il dibattito, nonostante tutto, è sempre e ancora in corso: la cartomanzia va studiata oppure no? Diventare cartomanti richiede anche una formazione di tipo semi-accademico, o è un “dono”, un qualcosa che solo chi ha un forte intuito può ambire ad essere?
Come ben sappiamo, a queste domande nel corso dei miei articoli abbiamo già provato (con tanto di esempi, spiegazioni e quant’altro) a dare una risposta e quel che possiamo dedurre è: per diventare bravi cartomanti è necessario “fare un mix”.
Detto ciò, ci sono però ancora moltissime persone che si ostinano a pensare che la parte noiosa (=studio) possa andare bellamente ignorata, perché se hai già un buon intuito (il già analizzato “dono”) non ti serve assolutamente altro…o sbaglio?
A mio parere sì, Giangianna, stai sbagliando ed è proprio con questo articolo che mi ripropongo di riportare 4 problematiche che, secondo me, sono relative alla pura cartomanzia intuitiva.
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Foto da: ericatinellipsicologa.it |
COSA SI INTENDE PER CARTOMANZIA INTUITIVA?
Come giustamente ci consigliano le Giangianne nei commenti quando contestano l’importanza dello studio di tale Arte, basterebbe fare una breve ricerca su internet per capire cosa sia la cartomanzia intuitiva e quanti ne parlino (perché, ovviamente, più se ne parla e più ha valore, soprattutto quando chi ne parla vuole anche appiopparti lezioni su come farlo, perché l’intuizione nasce così, da un corso a pagamento)… ma ovviamente io sono qui per facilitarvi il lavoro, quindi ve lo spiego brevemente. Per “cartomanzia intuitiva” si intende la lettura delle carte basata unicamente sulla nostra intuizione: questo significa che non dobbiamo assolutamente studiare, imparare alcunché, nemmeno i significati più basici da libretto, per poterla svolgere perché basterà semplicemente osservare, intuire e tradurre quel che noi pensiamo che gli Arcani e la stesa vogliano comunicare. Così, a sensazione, senza stare a pensarci più di tanto.
ORA: io sosterrò sempre che l’intuizione e l’avere spirito di osservazione giochino un ruolo importantissimo nella lettura di una stesa di carte, sia perché anche io me ne servo sia perché ho visto coi miei occhi persone assolutamente “ignoranti” in materia riuscire a estrapolare un messaggio sensato usando solo e solamente queste due armi. Ma come ho visto la cosa funzionare, ne ho, ovviamente, visto anche i limiti ed ecco che qui voglio portare una serie di tesi a favore del fatto che la pura intuizione non sia sufficiente.
1) MA SIAMO ALMENO SICURI DI SAPERE COME SI SVOLGA UNA STESA A INTUIZIONE PURA?
La prima domanda da porre è proprio questa. Io infatti temo che molte delle sovra citate Giangianne, pur difendendo a spada tratta questo metodo, non sappiano realmente svolgere una stesa, né studiando né andando a intuizione. Cartomanzia intuitiva NON SIGNIFICA leggere i nomi degli Arcani e dire due paroline in croce che possano richiamare il suo significato (es. Amanti = troverai l’amore; Stelle = il tuo destino è scritto nelle stelle), leggendo carta per carta, senza dare un senso alla stesa intera. Cartomanzia intuitiva significa rifarsi alle parole di Pamela Colman Smith (che purtroppo si conoscono solo intressandosi un minimo anche all’aspetto accademico della materia…) quando ci dice che le carte sono dei piccoli quadri. E in quanto tali, solo osservandoli nel dettaglio possiamo capire davvero cosa vogliono trasmetterci. Ed ecco che l’intuizione nasce dall’osservazione: osservazione delle forme, dei colori, delle posizioni dei personaggi coinvolti, dei dettagli presenti sullo sfondo (anche quelli minimi), delle espressioni…osserviamo, dunque, e capiamo che sensazioni ci trasmettono, cosa suscitano dentro di noi queste piccole tavolette artistiche e, fatto ciò, uniamo quelle che ci escono in una stesa ed estrapoliamo il messaggio unico. Ergo, il primo problema e rischio della cartomanzia intuitiva (almeno come si intende sui social) sta, spesso, nel fatto che si scambia l’intuizione per la superficialità.
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Immagine da: corriere.it |
2) INTUIZIONE O…INVENZIONE?
Il secondo problema è quando chi attua la cartomanzia intuitiva (e quindi dovrebbe, di norma, avere uno spirito d’osservazione molto sviluppato) non ha assolutamente il dono dell’intuizione! Come già detto qui, infatti, il famoso “dono della cartomanzia” altro non sarebbe che l’intuito. Questo significa che essere in grado di interpretare le carte usando solamente il nostro sentore è un’abilità che non tutti hanno (non che sia necessariamente raro, ma non è comunque da tutti). Quel che ho notato è che molte persone che difendono la cartomanzia intuitiva e che mal considerano lo studio dell’Arte non riescano nemmeno a sfruttare questo intuito personale, non sono in grado di osservare. Ed ecco che abbiamo, per esempio, persone che interpretano carte “disastrose” come fossero super positive…peccato che “cartomanzia intuitiva” non significhi estrarre un 9 di Spade e dire “il vostro ex vi ama e tornerà!”: questo si chiama INVENZIONE! Quindi sì, il secondo enorme problema della cosiddetta cartomanzia intuitiva è che ciò viene utilizzato come scusa per giustificare un’incompetenza totale di base e una mancanza di capacità nello svolgere la cartomanzia, perché basta dire “eh ma io uso l’intuito, vado a sensazione, non ho studiato!” per, secondo loro, pararsi le chiappe e sperare che nessuno possa prendersi il diritto di correggerli o criticarli.
3) QUANDO L’INTUITO INCONTRA IL PROPRIO LIMITE
Per parlarvi del terzo punto, vi riporto un aneddoto personale. Come ho menzionato poco sopra, io ho visto svolgere stese di cartomanzia intuitiva. Ho un caro amico che, infatti, senza mai aver aperto libro, si è sorprendentemente dimostrato un fenomeno della materia, perché? Perché è un grande osservatore (parliamo di una persona che, ridendo e scherzando, prendendo la cosa con pochissima serietà, ha predetto una mancanza di comunicazione perché nella stesa tutte le carte uscite raffiguravano personaggi voltati di spalle, o la presenza di confusione guardando ai canidi raffigurati sull’Arcano della Luna, concetto che trova conferma nei libri di tarologia senza che lui ne fosse minimamente a conoscenza…questo significa osservare ed estrapolare un messagio! – la cosa della Luna mi ha quasi fatta piangere dalla sorpresa lol). Tuttavia, durante una stesa su una questione lavorativa, ha avuto difficoltà a interpretare la carta degli Amanti. Quel che lui mi disse quella volta fu che proprio non riusciva a collocarla e a darle significato nel contesto e che l’unica cosa che gli veniva in mente era, per l’appunto, una situazione relativa ai rapporti amorosi. Ed ecco la terza e grande problematica di questo tipo di metodo: l’intuito NON PUÓ FARE TUTTO. Ciò ci fa capire che esistono Arcani che sono molto più facili da interpretare a intuizione ed altri che lo sono di meno, soprattutto quando il cartomante è davvero bravo e non si limita a tirare fuori significati a caso, ma vuole dare un senso concreto e una linearità alla stesa. Certo, il mio amico avrebbe potuto dire (cosa degna di tutti i cartari social che si nascondono dietro il dito dell’intuizione) che quella carta facesse riferimento all’amore e a un rapporto di coppia, ma si è reso conto che questo tipo di interpretazione non avesse senso per la domanda posta e quindi ha espresso perplessità. A quel punto, sono subentrata io chiarendo la cosa, facendogli una mini lezione sull’Arcano in questione e come avrebbe potuto essere interpretato nel contesto richiesto…ma questo io ho potuto farlo perché alle spalle ho una base di studio che me l’ha permesso. Diremmo quindi che dove l’intuito incontra il proprio limite è lì che entra in gioco lo studio, ecco perché le due cose vanno integrate!
4) INTUIZIONE…COPIATA!
Quarta e ultima problematica che si palesa è quando il tanto vantato dono dell’intuito non è nemmeno un qualcosa di nostro, perché quelle che vengono spacciate per “intuizioni” sono, in realtà, INTERPRETAZIONI VISTE IN GIRO, date da altri cartomanti nei loro contenuti social. Ed ecco che, sempre sui social nelle fantastiche live di cartomanzia, vediamo il Matto interpretato come il solito “salto della fede”, l’Imperatrice come “tu, donna, stai entrando sempre più nel tuo potere femminile” e il Fante di Bastoni come “lui ha una grande passione per te”. Sono interpretazioni sbagliate? Assolutamente no, se il contesto è quello giusto ci stanno, ma non sono nemmeno le uniche interpretazioni che questi Arcani hanno. In verità, quello di inquadrare gli Arcani nelle solite due/tre interpretazioni è un qualcosa che può succedere anche essendo troppo ancorati allo studio, tuttavia queste interpretazioni non sono interpretazioni da libretto, sono intuitive e quando senti l’ennesimo sibillino riportarle (e non interpretare mai diversamente) si capisce che queste persone sì, magari hanno anche “studiato”, ma hanno studiato sui social, basandosi sulle interpretazioni intuitive altrui, col rischio di non darsi manco la pena di capire se queste siano giuste o meno. Il quarto problema di base, quindi, è quello di darsi alla via “facile” (studio sui social perché i libri mi annoiano), rimanendo chiusi tra le mura di intuizioni altrui, senza usare la propria intuizione e nemmeno farsi prendere dalla curiosità di approfondire.
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Immagine da: encrypted-tbn0gstatic.com |
IN CONCLUSIONE…
Torniamo a ripetere che sì, l’intuito sia fondamentale e che non ci sia nulla di male nel pendere più per esso che per lo studio (molte volte l’intuito colpisce nel segno e scopre dei dettagli sul consultante che i soli significati da libretto non ci permettono di vedere pienamente), ma la tendenza a giustificare questo metodo è, a mio parere, più una moda del momento che deriva dal non volersi mettersi seriamente d’impegno, perché studiare e approfondire è troppo faticoso, mentre giustificare la superficialità, nascondendosi dietro al “il mio è un metodo di lettura intuitivo!”, è molto più facile, nonostante, purtroppo, il metodo intuitivo presenti delle problematiche che possono essere sanate solo con una parte di lavoro sui libri.
Abadessa Devina
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